CONTRIBUTI AI COMUNI A RISCHIO REVOCA

Contributi ai Comuni a rischio revoca

(14/05/2022 – ItaliaOggi)
A rischio un miliardo di euro di contributi ai comuni per la realizzazione di piccole opere.
Il ministero dell’interno sta inviando gli avvisi di revoca dei finanziamenti a cui i municipi
dovranno replicare entro 15 giorni se vorranno conservare risorse (500 milioni per
ciascuno degli anni dal 2020 al 2024, incrementate di ulteriori 500 milioni per il 2021)
indispensabili a realizzare progetti di efficientamento energetico, ammodernamento degli
edifici pubblici (scuole, musei e ospedali), illuminazione pubblica, installazione di
impianti fotovoltaici o di energia rinnovabile, messa in sicurezzae abbattimento di barriere
architettoniche.
Si tratta delle risorse della cosiddetta “norma Fraccaro”, rifinanziate dalla legge di bilancio
2020 (legge n. 160/2019) e poi confluite all’interno del Piano nazionale di ripresa e
resilienza. Fondi vincolati al rispetto da parte dei comuni di una serie di rigidi
adempimenti burocratici (comunicazione del codice unico di progetto da associare al
finanziamento, inserimento dei dati nel sistema di monitoraggio delle opere pubbliche
della banca dati delle pubbliche amministrazioni) e soprattutto di un cronoprogramma in
termini di inizio lavori che per il 2021 è stato fissato al 31 dicembre.
Una tabella di marcia che tuttavia ha colto impreparate circa 4.000 amministrazioni locali
che ora rischiano di perdere i contributi per un totale di 4667 progetti.
Il timing, disegnato dalla Manovra 2020 e modificato dal decreto legge Pnrr (dl 152/2021)
prevede che il 50 per cento delle risorse venga erogato previa verifica dell’avvenuto inizio
dell’esecuzione dei lavori, mentre il 45 per cento sarà pagato previa trasmissione al
Ministero dell’interno del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione
rilasciato dal direttore dei lavori. Il restante 5 per cento arriverà previa verifica della
completa alimentazione del sistema di monitoraggio previsto dalla regolamentazione
attuativa del Pnrr. Una tabella di marcia serrata che, stando ai dati del Viminale, ha messo
in crisi la maggioranza dei comuni.
“Quello che è successo non è accettabile”, tuona il presidente dell’Uncem Marco Bussone
che ha lanciato l’allarme. “Con una mail su posta certificata, 4000 comuni hanno appreso
che viene loro revocato il contributo dello Stato per 4800 opere pubbliche. Non è
accettabile revocare risorse per queste vicende burocratiche”. La precisazione del
Mininterno non si è fatta attendere. “Si tratta di un atto necessario che non pregiudica il
successivo finanziamento delle opere ma è soltanto diretto a consentire agli enti interessati
di regolarizzare le procedure di monitoraggio e di rendicontazione, essenziale per la
successiva erogazione delle risorse”, ha chiarito la direzione finanza locale guidata da
Antonio Colaianni. “I comuni interessati sono stati invitati a fornire agli uffici ministeriali
utili contatti per una rapidae tempestiva soluzione delle questioni riscontrate”.
Francesco Cerisano